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Corte dei Conti: le co.co.co. nella Pubblica Amministrazione

Con sentenza n. 229 del 16 settembre 2004 la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha affrontato il problema delle collaborazioni coordinate e continuative nella Pubblica Amministrazione alla luce dei Decreti Legislativi n. 267/2000 e n. 165/2001. Sull’argomento si erano più volte espressi sia il Consiglio di Stato che la Funzione Pubblica, secondo orientamenti già riportati in precedenza su questo sito.

La Corte dei Conti ribadisce alcuni principi essenziali ed inderogabili:

a) gli incarichi di collaborazione devono riguardare professionalità elevate e non presenti all’interno dell’Ente conferente;

b) gli obiettivi fissati nell’incarico devono essere specifici e non generici;

c) la valutazione circa l’effettivo obiettivo raggiunto è elemento essenziale;

Il mancato ricorso a procedure selettive è di per se stesso ammissibile atteso che “le prestazioni d’opera intellettuale o professionale, spesso connotate da elevato indice di specializzazione culturale, mal si concilia con quei parametri valutativi finalizzati nell’ambito dei procedimenti selettivi miranti a garantire la piena concorrenza e la “par condicio” degli aspiranti potenziali destinatari dell’incarico, a ottenere la migliore prestazione al costo più conveniente”.