Corte Europea di Giustizia: incrementi occupazionali e riconoscimento delle agevolazioni

 

Con sentenza C- 415/07 del 2 aprile 2009, pronunciandosi sull’art. 3 della legge n. 488/1998, la Corte Europea di Giustizia ha dettato le regole per il calcolo degli incrementi occupazionali, affermando che “…..ciò premesso, tale metodo di calcolo dell’incremento dei posti di lavoro o dei dipendenti si fonda sul raffronto di dati omogenei e consente di misurare lo sforzo prodotto nel tempo dall’impresa beneficiaria di un aiuto per creare posti di lavoro, mentre il metodo consistente nel porre a raffronto il numero medio di ULA (unità lavoratori annui) dell’anno precedente all’assunzione con il dato puntuale del numero dei dipendenti dell’impresa al giorno dell’assunzione fornirebbe, al riguardo, un risultato più aleatorio, in quanto più soggetto a fluttuazioni temporanee e, conseguentemente, meno rappresentativo della situazione reale dell’impresa sul piano dell’occupazione”. Di conseguenza, argomenta la Corte Europea, il termine di raffronto per calcolare gli incrementi occupazionali è rappresentato dal numero dei dipendenti calcolato in (ULA) su un periodo di dodici mesi successivi all’assunzione.

 


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