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Assunzioni incentivate per giovani calciatori e cestisti

Con il comma 200 della legge n. 350/2003 viene introdotta nel nostro ordinamento una nuova agevolazione occupazionale, forse un po’ speciale, se viene considerato il settore ove essa si riferisce. La disposizione, almeno nelle intenzioni del Legislatore, dovrebbe consentire di arrestare il depauperamento dei vivai nazionali calcistici e del basket. Viene, pertanto, concesso alle società sportive di calcio (serie C1 e serie C2) o di pallacanestro (serie A1 e serie A2) che incrementano nel periodo d’imposta 2004 il numero dei giovani sportivi cittadini della comunità europea di età compresa tra i quattordici ed i ventidue anni con contratto di lavoro dipendente, un credito d’imposta pari al 15% del reddito di lavoro dipendente corrisposto a tali soggetti e, comunque, non superiore alla misura annua massima di 5.164 euro.

Con il comma 201 si fissano le condizioni di fruibilità del “bonus fiscale”:

a) il numero dei nuovi assunti deve essere eccedente quello dei giovani sportivi con contratto di lavoro dipendente risultanti nel periodo d’imposta 2003;

b) la percentuale dei cittadini dei Paese membri della Comunità Europea deve risultare superiore a quella media dei tre anni precedenti;

c) debbono essere osservati gli obblighi di legge per l’assicurazione contro gli infortuni;

d) le società debbono essere in regola con gli adempimenti tributari.

Con il comma 202 si afferma che il credito d’imposta è utilizzabile, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal 1° gennaio 2004 e, comunque, entro il limite di spesa massimo riferito al 2004 ed al 2005 di 1,5 milioni di euro per ciascun anno (comma 203).

 

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